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Commedia della beffa, Pseudolo mette di fronte due campioni di ribalderia: Ballione, crudele mercante di fanciulle, e lo schiavo Pseudolo, disposto a ogni inganno pur di aiutare il suo padrone Calidoro a riscattare la bella Fenicia, la giovane cortigiana di cui è innamorato ma che è vittima dell'avido lenone. Con mille astuzie e raggiri, Pseudolo riesce infine ad avere la meglio sul laido trafficante. Lo schiavo si conferma così uno dei personaggi chiave della commedia plautina: motore dell'intreccio, ne è allo stesso tempo il padrone e il creatore, quasi che per suo tramite il poeta stesso si manifesti sulla scena. Annoverato insieme alMiles gloriosus e al Truculentus tra le «commedie della caricatura» incentrate su una figura comica dominante, loPseudolo è per la ricchezza di scene irresistibili, per l'esuberanza del linguaggio, per l'audacia beffarda del protagonista quella che meglio esprime le caratteristiche del teatro plautino. Introduzione e note di Margherita Rubino.